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Il mondo e gli scacchi dei Campioni del Mondo

Isaak e Vladimir Linder

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L’appassionante storia degli scacchi raccontata dagli eminenti studiosi russi Isaak e Vladimir Linder, padre e figlio, in una collana ‘enciclopedica’ dedicata ai leggendari campioni del mondo. Ogni volume della collana dà un resoconto dettagliato della vita e delle vicende umane ed agonistiche del campione di turno, il tutto corredato dalle partite che hanno segnato la sua carriera, da tabelle, risultati e fotografie spesso inedite.

Anatolij Karpov

Nato nel 1951, Anatolij Evgenevich Karpov è stato il 12° Campione del mondo negli anni 1975-85, nonché Campione del mondo fide tra il 1993 e il 1998. In retrospettiva, si ha l’impressione che Karpov sia stato in grado di calcolare la propria vita con varie ‘mosse’ d’anticipo e di valutare i punti di forza della sua ‘posizione’ in fieri.

Il volume che inaugura l’edizione italiana dell’opera è dedicato ad Anatolij Karpov. La scelta di iniziare con il dodicesimo campione vuole essere un omaggio alla figura e all’opera di un fuoriclasse paradossalmente ‘trascurato’ dalla letteratura specializzata in lingua italiana.

Robert James Fischer

Figlio geniale e imprevedibile di quell’America con cui ebbe un rapporto a dir poco burrascoso, eroe e insieme antieroe del suo tempo, Fischer è stato un copione perfetto per Hollywood (Pawn Sacrifice), una combinazione di giallo, commedia e tragedia attraverso la lente delle 64 caselle. La sua vita si snodò all’insegna della sfida alla società, alle tradizioni, alle più profonde convinzioni del mondo cui apparteneva.

Accostarsi all’interpretazione di Fischer proposta dagli autori permette al lettore di familiarizzarsi con una delle prime riflessioni a 360° promosse in ambito russo sulla figura più ‘problematica’ che la scuola scacchistica sovietica si trovò di fronte, e alla quale dovette infine inchinarsi al termine di un confronto più che decennale, appassionante come pochi altri nella storia moderna del gioco.

Mikhail Botvinnik

Ha scritto Garri Kasparov: “Mikhail Moiseevich Botvinnik è uno dei campioni più grandi di tutti i tempi; autentico innovatore degli scacchi, ha improntato di sé un’intera epoca. Il suo gioco si basa su una profonda strategia, frutto di una seria preparazione delle aperture e di un attento studio della psicologia dell’avversario, su una tecnica di prim’ordine e su soluzioni posizionali e combinative verificate con assoluta precisione”.

L’opera documenta con ricchezza di materiale i cinquant’anni di agonismo di questa eccezionale figura scacchistica: partite, tabelle, risultati, fotografie, eventi più significativi, avversari affrontati. Ne viene fuori, oltre al grandissimo giocatore che è stato, un personaggio a noi poco noto, convinto assertore dell’amicizia tra i popoli che gli scacchi possono e devono contribuire a sviluppare, fedele alle proprie idee fino ad allarmare il sospettoso apparato sovietico, sempre disponibile verso i suoi simili ed appassionato maestro come mai se ne vedrà un altro.

Boris Spasskij

Nella sua titanica lotta contro Bobby Fischer, il decimo Campione del mondo Boris Spasskij ha contribuito alla popolarità del gioco come mai era accaduto prima. Quando era all’apice della sua carriera agonistica, molti parlarono di lui come di un giocatore completo ed universale, capace di avere la meglio sui suoi avversari in qualsiasi tipo di posizione . . .

Mi piace molto il suo gioco di vasto respiro, peculiarità questa che lo caratterizza anche come uomo, che non rivolge grande attenzione alle minuzie. Mi ricorda Keres, pur dimostrando maggiore inventiva e fantasia. Nella sua classicità, Spasskij è simile a Smyslov, ma mentre questi è stato uno scacchista tranquillo, Spasskij ama ed è pronto allo scontro. Egli raggruppa in sé qualità di più giocatori; ricorda ad esempio Alekhine perché attribuisce grande valore al tempo, ed è anche un eccellente stratega . . . (Kramnik)

Mikhail Tal

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, un periodo dominato dall’approccio rigoroso e dalla ferrea logica del grande Botvinnik, emerse l’affascinante personalità di Tal, sempre in cerca dell’attacco, sempre pronto a sacrificare e ad imporre continuazioni pericolose.

Epoca degli accadimenti, seconda metà del xx secolo. Luogo, il pianeta Terra; sceneggiatura, la vita, protagonista Mikhail Nekhemevich Tal (1936-1992), 8º Campione del mondo. Di media statura e di delicata costituzione, con magnetici occhi neri, Tal era dotato di una memoria fenomenale e di un’intuizione unica nel suo genere. In riferimento al suo gioco si usò l’espressione “magia dell’attacco”. Se Tartakower aveva detto “Sacrifica per non cadere a tua volta vittima di un sacrificio”, per nessuno come per Tal il materiale scacchistico in battaglia contò così poco, e la bellezza tutto.

Thriller e saggi scacchistici